Caos passaporti: danni alle agenzie per 180 milioni. Timori per Pasqua e la stagione estiva

Nonostante gli interventi dei ministri dell’Interno e del Turismo, il “caos passaporti” continua a creare problemi per i viaggiatori e le agenzie di viaggio italiane. Un recente report commissionato dall’Istituto di Ricerca IRCM rivela che sono stati annullati circa 100.000 viaggi organizzati, con un valore di 180 milioni di euro di mancate vendite per le agenzie di viaggio.

Già nei mesi scorsi, le agenzie avevano lanciato l’allarme, e Fiavet-Confcommercio aveva chiesto al ministro dell’Interno di intervenire e risolvere la situazione. Tuttavia, i tempi di attesa per il rilascio o il rinnovo dei passaporti continuano ad essere lunghi, variando dai due ai sei mesi.

Le agenzie di viaggio sperano che il ministro del Turismo possa trovare soluzioni rapide per risolvere questo problema che sta diventando sempre più gravoso per le loro imprese. I ritardi sono in gran parte dovuti ai sistemi digitali di prenotazione, che fissano gli appuntamenti a distanza di mesi, e variano notevolmente tra le diverse regioni d’Italia.

Le cause dei ritardi includono l’accumulo di arretrati dovuti al Covid-19, la Brexit, che ha reso necessario il passaporto anche per viaggiare in Gran Bretagna, e l’aumento delle procedure richieste per alcuni Paesi. Queste cause sono particolarmente evidenti nelle città con maggiore popolazione e con il maggior numero di attività produttive, rendendo il fenomeno più visibile al Nord e nel Centro Italia.

Per affrontare questi problemi, le questure italiane stanno aumentando il personale e, in alcuni casi, aprendo gli uffici anche nei giorni festivi, il sabato e la domenica. Tuttavia, la situazione rimane complessa e preoccupante, soprattutto in vista delle vacanze di Pasqua e della stagione estiva.

La ricerca commissionata dall’Istituto di Ricerca IRCM mostra che sette viaggiatori su dieci hanno visto lievitare a sei settimane il tempo necessario per ottenere un appuntamento per il rilascio del passaporto. In media, ogni agenzia ha perso 11,4 viaggi e 20.520 euro di vendite non effettuate. Per le grandi OTA (Online Travel Agency), il danno è stato ancora maggiore, con una media di 65 viaggi annullati e 116.656 euro di vendite non effettuate per ciascun operatore.

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