L’inizio dell’incendio all’aeroporto di Catania: una scintilla dal condizionatore

Un odore acre e successivamente una nuvola di fumo con una fiammella emergente dal condizionatore a pavimento. Questi sono gli elementi che hanno segnato l’inizio del devastante incendio che ha visto la chiusura del terminal A dell’aeroporto Fontanarossa di Catania da oltre due settimane. Questa è la versione presentata da una testimone fondamentale, una dipendente della società Italy Car Rent, di turno quella notte presso il box di noleggio auto.

Fino ad ora, essa è l’unica a fornire informazioni sull’accaduto. Le sue parole sono state riportate in un documento ufficiale della polizia. L’inchiesta in corso, diretta da Carmelo Zuccaro, indaga sull’ipotesi di incendio accidentale. Secondo quanto raccontato, dopo essersi accorta dell’incendio, la testimone ha allertato una guardia giurata situata vicino all’ingresso e successivamente ha chiamato i soccorsi.

Per quanto riguarda la tempistica, la chiamata ai vigili del fuoco è stata effettuata alle 23.29. Alle 23.45, una squadra di polizia è intervenuta. Al loro arrivo, i pompieri erano già operativi. In quel caotico momento, è stato richiesto l’intervento di un tecnico per disattivare l’impianto elettrico coinvolto.

Nonostante la rapida risposta, l’origine dell’incendio rimane ancora materia di indagine. Inizialmente, si sospettava che un cavo USB difettoso di una stampante potesse essere la causa, ma questa versione sembra essere stata contraddetta dalla nuova testimonianza.

Intanto, la società Sac, responsabile dell’aeroporto, ha avviato la creazione di un terminal temporaneo che sarà operativo dal 3 agosto. Nonostante le opere di pulizia siano previste per concludersi il 2 agosto, non c’è ancora una data certa per la completa riapertura dell’aeroporto. Questa situazione ha alimentato ulteriori tensioni, considerando che inizialmente si era prevista una riapertura entro due giorni dall’incidente, come dichiarato dall’ex presidente della Regione e ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.

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