Italia campione europeo nel settore low cost, 7 su 10 passeggeri volano con tariffe economiche

L’Italia è diventata il paese leader in Europa per quanto riguarda il trasporto aereo low cost. Secondo un’analisi condotta dal Corriere, nel 2023, due terzi dei posti a sedere saranno offerti da compagnie aeree low cost, posizionando l’Italia al primo posto in Europa, davanti a nazioni come Irlanda, Regno Unito e Spagna, dove queste compagnie sono nate.

L’analisi ha preso in considerazione i principali 17 paesi europei e l’offerta di voli a corto e medio raggio, dove operano anche le compagnie low cost come Ryanair, easyJet e Wizz Air. Sono state incluse anche le divisioni low cost di gruppi consolidati, come Vueling (holding IAG), Transavia (Air France-KLM) ed Eurowings (Lufthansa).

Nel 2023, il 66% dei posti in Italia sarà offerto dalle compagnie aeree low cost, lasciando il restante 34% ai vettori tradizionali e charter. Tuttavia, il divario aumenta quando si considerano i passeggeri effettivamente imbarcati: le compagnie low cost hanno un tasso di riempimento maggiore rispetto alle “legacy”, portando la loro quota di mercato oltre il 70% (proiezioni vicine al 72%). Questo è il dato più alto tra i 17 paesi presi in esame.

La classifica vede la Polonia al secondo posto con il 62% dell’offerta low cost, seguita dall’Irlanda (61,5%) e dalla Spagna (61%). Tra gli altri grandi paesi, l’impatto delle compagnie a basso costo nel Regno Unito è del 58%, mentre scende sotto la metà in Francia (49,7%) e Germania (32,7%). Anche in Grecia, con un aumento dell’offerta, il low cost si attesta al 34%. In coda alla classifica, la Finlandia con solo il 16% di offerta low cost.

La massiccia presenza delle compagnie low cost è stata oggetto di discussioni tra il Ministero dell’Economia e Lufthansa nell’ambito delle trattative in esclusiva per l’ingresso dei tedeschi in Ita Airways. La debolezza cronica di Alitalia e gli oltre 500 milioni di euro all’anno di incentivi erogati dagli aeroporti o dagli enti locali hanno consentito alle low cost di aumentare la loro presenza anche durante la pandemia: Ryanair e Wizz Air, ad esempio, hanno sfruttato il Covid per aprire nuove basi e posizionare ulteriori velivoli sul territorio italiano.

Infine, se ci si concentra sui voli intercontinentali, i rapporti di forza sono invertiti: in Italia, quest’anno, solo il 7,8% dei posti in vendita tra l’Italia e il resto del mondo è offerto dalle low cost. I voli a lungo raggio, che di solito hanno i margini di guadagno più alti, restano ancora saldamente nelle mani nelle mani dei vettori tradizionali e di quelli charter (92,2%).

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